Vi sono forme di crisi d’impresa irreversibili, il cui protrarsi danneggia ulteriormente le ragioni dei creditori e dell’intero sistema economico, e crisi d’impresa legata principalmente a problemi di carattere finanziario che possono essere risolte attraverso la segregazione della componenti attive ed economicamente produttive attive dell’azienda.
Tali situazioni consentono non solo la conservazione della ricchezza ma anche l’opportunità di creazione del valore.
Processi di Turnaround
- Individuazione delle cause che hanno portato alla situazione di crisi
- Identificazione delle linee di intervento
- Ideazione e realizzazione di un piano di ristrutturazione aziendale
- Negoziazioni di accordi tra banche e imprese debitrici
- Negoziazione con gli istituti di credito e con i fornitori attraverso modalità consone all’attuazione del piano
STRUMENTI LEGISLATIVI
- Composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa (Legge 21 ottobre 2021 n.147 di conversione del DL 118/2021): consente di dare pronta attuazione alle misure di supporto alle imprese per consentire loro di contenere e superare gli effetti negativi dell’emergenza economica e finanziaria.
- Accordo di ristrutturazione: procedura utilizzabile nei casi di difficoltà finanziaria o crisi di liquidità non irreversibile, mentre non è adatta nei casi di insolvenza. Si tratta di procedura semplificata a carattere semi-stragiudiziale che sfocia in un accordo tra debitore e creditori e la cui efficacia è garantita dall’omologazione del Tribunale. Obiettivo finale è quello della riduzione dell’esposizione debitoria e il tentativo di risanamento.
- Concordato preventivo: utilizzabile in caso di consistenti problemi di liquidità, anche presenza di stati di insolvenza purché reversibili. In questo caso non è sufficiente la semplice rinegoziazione del debito, ma è necessario ridurne l’entità. Possibile cessione dei beni